Frati Minori

Cimabue, SAN FRANCESCO D'ASSISI (partic.), sec. XIII, Basilica Inferiore, Assisi

Le origini

L’Ordine dei Frati Minori fu fondato da san Francesco d’Assisi che ottenne, nel 1209, l’approvazione orale della Regola da parte del papa Innocenzo III.

La regola e la vita dei frati Minori è questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità.

Tuttavia, sin dalla prima espansione del movimento minoritico, si delinearono contrasti interpretativi sulla Regola e sul Testamento del fondatore, con particolare riguardo all’osservanza della povertà. A queste problematiche si cercò di dare soluzione ricorrendo ai pontefici, i quali spesso intervennero con dispense e privilegi che mitigavano l’austerità delle origini. Si verificò pertanto in seno all’Ordine una profonda spaccatura fra quanti, ammettendo la possibilità di possedere beni stabili in comune, presero ad abbandonare le primitive e solitarie dimore per costruire vaste chiese e spaziosi conventi dentro le città (i cosiddetti frati della comunità, chiamati dal popolo conventuali) e coloro i quali, invece, anelavano di seguire la Regola ad litteram et sine glossa, rinunciando alle mitigazioni legittimamente concesse dai pontefici.

La regolare Osservanza

Un generale lassismo nella Chiesa e nell’Ordine si verificò soprattutto nella seconda metà del Trecento. In questo clima di decadimento riaffiorarono fermenti di riforma religiosa che portarono all’affermazione di un movimento, sempre fedele al Papato, passato alla storia con il nome di Regolare Osservanza. Questo movimento, che invocava un ritorno all’ideale primitivo, per osservare la Regola con rigore e radicalità, si diffuse in Italia a partire dagli anni Settanta del sec. XIV. Suo principale propugnatore fu san Bernardino da Siena, che diffuse il culto al SS. Nome di Gesù nella penisola.

La divisione del 1517

Diventati insanabili i dissidi tra i frati della comunità e quelli dell’Osservanza, nel 1517 Papa Leone X sancì la divisione dell’Ordine in frati Minori Osservanti e frati Minori Conventuali, dando il titolo di Ministro generale e il sigillo dell’Ordine ai primi che acquistavano, di conseguenza, il primato giuridico su tutta la famiglia francescana.

La riforma della Riforma

Ma le decisioni del 1517 non posero fine ai vari movimenti interni dei conventi, per cui gruppi di frati volevano vivere la Regola in povertà estrema, desiderosi di incarnare l’ideale evangelico di perfezione e di penitenza delle origini, secondo una “più stretta osservanza”. Questo movimento nel 1525 fu approvato da papi e dal Capitolo generale come Congregazione degli Osservanti Riformati. Dallo stesso Ordine dei minori Osservanti si svilupparono poi i Cappuccini, i quali presto diventarono un ordine indipendente. Nel 1897 Leone XIII, pur mantenendo in vita le due famiglie dei Conventuali e dei Cappuccini, riunì tutte le altre denominazioni sotto quella unica di Frati Minori.

La provincia SS. Nome di Gesù dei frati Minori di Sicilia

In Sicilia, grande zelatore dell’Osservanza nel XV sec. fu il Beato Matteo d’Agrigento, seguace di S. Bernardino. Fino al 1623 nell’isola esisteva la sola Provincia Osservante di Sicilia, con la dipendente Custodia Riformata. Successivamente, per ragioni amministrative e di governo, si ebbe la creazione di ben 6 province, tre osservanti e tre riformate, corrispondenti ai tre valli in cui la Sicilia era giurisdizionalmente divisa: Val Demone, Val di Noto e Val di Mazara. Il convento di Barcellona apparteneva alla Provincia Osservante di Val Demone. Questo mosaico di province rimase in vigore fino al 1866, quando le leggi eversive del Governo italiano decretarono la soppressione di tutti gli ordini religiosi. Sul finire dell’Ottocento, poco alla volta, le province minoritiche dell’isola furono ricostituite, sebbene non tornarono più a prosperare come in passato. Infine, nel 1940, dopo alterne vicende, papa Pio XII decretò la fusione, attuata di fatto l’anno successivo, di tutte le istituzioni provinciali siciliane nell’unica, a cui fu dato il titolo che più di ogni altro, in passato, ne aveva contraddistinto la storia: “Provincia del SS. Nome di Gesù dei frati Minori”.

Alcuni frati Minori vissuti nel convento di Barcellona

Nell’anno 1643, fra Diego Strano da S. Lucia, laico professo, uno dei fondatori del Convento di Barcellona, inviato in Terra Santa, sopportò nel nome di Gesù, per mano dei saraceni, la fame, gli insulti, gli scherni e il carcere. Dopo essere tornato in provincia, presso il convento di Barcellona, con segni e prodigi, piissimamente come visse, si addormentò nel Signore (dal Necrologio dell’Ordine dei frati Minori della Provincia di Sicilia “S. Lucia”).

Nell’anno 1663 morì piamente nel convento di Barcellona padre Cristoforo da S. Lucia. Uomo di altissima povertà, inviato per obbedienza a sollievo dei prigionieri che erano stati incarcerati dai saraceni, con le prediche e le confessioni, confortando e consolidando nella fede i vacillanti, guadagnò parecchie anime al Signore. Fiaccato infine da tante e tanto grandi fatiche, in questo giorno ricevette la palma (dal Necrologio dell’Ordine dei frati Minori della Provincia di Sicilia “S. Lucia”).

Fra la fine del sec. XVII e l’inizio del XVIII padre Francesco da Barcellona, con le elemosine dei fedeli ingrandì le fabbriche del convento ed abbellì la chiesa (da un manoscritto del 1724).

Nell’anno 1854 a Barcellona, dopo aver ricevuto i sacramenti, morì all’età di 65 anni, il reverendo padre Giovanni Sottile, originario della stessa città, lettore di santa teologia, ex definitore e guardiano del Convento (dal Necrologio dell’Ordine dei frati Minori della Provincia di Sicilia “S. Lucia”).

P. Giovanni Sottile

Padre Leopoldo Intelisano era nato a Mongiuffi Melia (ME) il 19 febbraio 1887. Visse nel convento di Barcellona per diversi periodi dagli anni ’20 agli ’40 del secolo scorso, e poi di nuovo nei primi anni ’70. Oltre a rifondare nel 1928 il Terz’Ordine locale, fu promotore di diversi interventi di ristrutturazione della chiesa e della struttura conventuale. Nel 1973 ebbe luogo proprio nel nostro convento un incontro molto speciale tra lui e il Beato Padre Gabriele Allegra, di cui era stato maestro di noviziato negli anni ’20. Morì a Messina il 23 marzo 1975.

Il 6 gennaio 1982 nell’infermeria provinciale è spirato Padre Ambrogio Romano, nato ad Adrano il 1 febbraio 1910. Durante la guerra fu cappellano militare in Tunisia e prigioniero di guerra. Tornato in provincia fu presidente in molti conventi fra cui Barcellona. Qui, nel 1950, ottenne il riscatto del convento iniziandone i lavori di ristrutturazione (dal Necrologio dell’Ordine dei frati Minori della Provincia di Sicilia “SS. Nome di Gesù”).

Padre Francesco Alessi era nato a S. Lucia del Mela il 22 dicembre 1915. Attratto dall’ideale francescano, da ragazzo entrò nel collegio serafico di S. Papino a Milazzo. Passò gli ultimi anni della sua vita a Barcellona, dove iniziò i restauri del convento, fu assistente ecclesiastico della F.U.C.I e dei Laureati cattolici, insegnante di religione preso l’Istituto Professionale ed ebbe affidata la cura di una piccola parrocchia. Fu di carattere vivace, volitivo e cordiale; ebbe una forte personalità e coltivò la musica. Sorella morte lo colse quando aveva 68 anni di vita cristiana, 52 di vita religiosa e 45 di sacerdozio. I funerali si sono svolti nella Chiesa di S. Antonio a Barcellona con una concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo di Messina e partecipata da un gran numero di sacerdoti, religiosi e laici (dal Necrologio dell’Ordine dei frati Minori della Provincia di Sicilia “SS. Nome di Gesù”).

P. Paolo M. SalernoGiorno 22 settembre 1992 alle ore 22.15 presso il Convento di S. Antonino in Barcellona, si è addormentato serenamente nel Signore Padre Paolo Salerno, nato a Gangi il 13 febbraio 1911. Nel 1922 lasciava la sua famiglia per il convento di Acireale, allora Collegio Serafico, e il 15 febbraio 1927 iniziava il Noviziato presso il convento di Favara. Emise la professione solenne il 25 febbraio 1932 a Messina. Il 17 marzo 1934, ad Acireale, ricevette l’ordinazione presbiterale. Dal 1945 al 1945 fu guardiano a Gangi. Ritornato ad Acireale come Rettore, venne poi trasferito a Barcellona dove costruì l’edificio adiacente il Convento che voleva utilizzare come orfanotrofio per arti e mestieri. Si prodigò strenuamente per riqualificare il quartiere e per nobilitare il Santuario. Nel 1960 si trasferì a Roma dove rimase quasi un ventennio. Nel 1984 il congresso definitoriale lo trasferì da Roma a Barcellona dove rimase fino alla morte (dal Necrologio dell’Ordine dei frati Minori della Provincia di Sicilia “SS. Nome di Gesù”).

Fra Mario Benedetto Turiano è nato a Messina il 10 Marzo del 1970. Attratto dall’ideale francescano, a 21 anni, nel 1991, iniziò l’anno di postulato nel Convento di santa Maria di Gesù dei Frati Minori a Palermo. Il 5 settembre dell’anno successivo intraprese il noviziato nel Convento di Ispica. Nel suo cuore sbocciò presto anche un tenerissimo amore per Santa Chiara: tutta la sua vita sarà fortemente attratta e segnata dallo spirito di complementarietà che univa san Francesco a Santa Chiara. Così fra Mario emise la professione dei voti temporanei di povertà, castità e obbedienza il 2 Settembre del 1993. Poco dopo fu trasferito nella casa di chiericato di Barcellona P.G. per continuare la sua formazione e attendere agli studi magistrali in vista del sacerdozio. Nell’agosto del 1998, ormai prossimo alla professione solenne, gli venne diagnosticato un tumore, un rinofaringioma. Questo evento lo scosse profondamente. Dovette iniziare subito un trattamento al centro oncologico s. Matteo di Pavia. Le intense terapie minarono fortemente il suo fisico ma infine ottennero l’effetto desiderato. Così il 30 ottobreP. Mario benedetto Turiano 1999 poté emettere la sua professione perpetua. Ordinato sacerdote il 3 maggio 2003 nella chiesa Madre di santa Maria Assunta di Alcamo, si dedicò con tutto se stesso al suo nuovo servizio pastorale nella fraternità alcamese. Nell’agosto 2004 riprese a stare male e, dopo ulteriori accertamenti, nel novembre dello stesso anno venne confermata la diagnosi che si trattava di un tumore, per cui dovette iniziare una serie di cicli di chemioterapia. Il 30 agosto 2005 fu trasferito, come guardiano e rettore, nella fraternità di Barcellona: vi rimase fino al mese di giugno dell’anno successivo, costretto a ritornare a casa, a Messina, a causa dell’aggravarsi della sua salute. Nel dicembre dello stesso anno volle essere trasferito all’infermeria provinciale di Bagheria. Dopo una breve ripresa fisica, cominciò a stare molto male. Nel luglio 2007 fra Mario fu sottoposto ad una nuova terapia presso la clinica di Viagrande a Catania. La mattina del primo Agosto, dopo un lungo periodo vissuto con esemplare fede e pazienza, a causa di una forte emorragia, concluse il suo pellegrinaggio terreno. Due giorni dopo si celebrarono, con grande concorso di popolo, i funerali a Barcellona che fra Mario aveva scelto come dimora definitiva. Sulla lapide è scritto: “La mia vita ha un senso sopra e non sotto la croce…”.

Attualmente, i frati Minori presenti nel convento barcellonese sono fra Francesco Furore (guardiano e rettore), fra Antonino Bono, fra Graziano Bruno, fra Antonino Gulisano, fra Carmelo Mancuso, fra Dieudonné Laho e fra Pietro Santos Ticliahuanca.